Riflessione sul tema assembleare

"Lo accolse con gioia"

Con queste parole, tratte dall’episodio di Zaccheo (Lc. 19, 1-10), l’Azione Cattolica invita quest’anno a riflettere sull’importanza del nostro incontro con Dio.

Un incontro che nasce dalla curiosità, dalla nostalgia, dal desiderio dell’uomo ma anche, soprattutto, dalla risposta pronta e disponibile del Signore, che sa leggere nel nostro cuore, ci chiama per nome, entra nelle nostre case, irrompe nella nostra vita.

Non importa ciò che abbiamo fatto in passato; il Signore ci accoglie così, come siamo oggi, con i nostri pregi e con i nostri difetti, con i nostri talenti (più o meno espressi) e con le nostre fragilità; l’importante è essere pronti ad aprire il nostro cuore quando lui passa, quando alza lo sguardo su di noi e ci dice: "… oggi devo fermarmi a casa tua… ".

Zaccheo accoglie il Signore con gioia e questo incontro cambia la sua vita: ora è pronto ad aprirsi agli altri, a condividere con loro i suoi beni, a stabilire nuove e più autentiche relazioni, improntate all’amore, alla condivisione, alla solidarietà ("…ecco, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri…").

L’episodio di Zaccheo ci insegna anche che i frutti della conversione non si esauriscono nella condivisione e nella solidarietà, ma si estendono fino al ristabilirsi della giustizia (“… se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto…”); una giustizia che non è semplice riparazione del male, anche se con gli interessi, ma che trova la sua pienezza nell’amore che desidera il bene dell’altro.

In proposito, è utile ricordare un passo dell’ultima enciclica di papa Benedetto XVI, Caritas in veritate (punto 6).

"…La giustizia anzitutto. Ubi societas, ibi ius: ogni società elabora un proprio sistema di giustizia. La carità eccede la giustizia, perché amare è donare, offrire del "mio" all'altro; ma non è mai senza la giustizia, la quale induce a dare all'altro ciò che è "suo", ciò che gli spetta in ragione del suo essere e del suo operare. Non posso «donare» all'altro del mio, senza avergli dato in primo luogo ciò che gli compete secondo giustizia. Chi ama con carità gli altri è anzitutto giusto verso di loro…". 

È un deciso richiamo che papa Benedetto XVI fa alla Chiesa e all’intera famiglia umana (oltre che a ciascuno di noi) affinché gli uomini stabiliscano fra loro rapporti nuovi, improntati al riconoscimento ed al rispetto dei legittimi diritti degli individui e dei popoli e diano vita a relazioni forti, autentiche, eque e solidali.

Allora potremo sentirci dire "…Oggi per questa casa è venuta la salvezza…".